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DIETA VEG PER BAMBINI: E' GIUSTO?
11 Agosto 2016
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DIETA VEG PER BAMBINI: E' GIUSTO?

Negli ultimi tempi la svolta vegetariana sta riscuotendo molto successo, è innegabile: alcuni genitori, oltre a seguire una dieta priva (o quasi) di derivati di origine animale, la condivide anche con i figli.

Cosa dicono gli esperti? Gli allarmismi che si leggono ciclicamente e la pericolosità di una dieta di questo tipo per i bambini hanno fondamento?

Proviamo a leggere l’intervista fatta alla dottoressa Luciana Baroni, medico nutrizionista e ideatrice di PIattoveg che, con la dottoressa Ilaria Fasan, dietista dell’alimentazione in età pediatrica, ha scritto il libro  “Il Piatto Veg Junior – La nuova dieta vegetariana in età pediatrica (da 0 a 18 anni)".

- L’intervista è tratta dal sito lacucinaitalian.it -

Quali sono i principi di una sana ed equilibrata alimentazione a base vegetale per i bambini? Ci potrebbe spiegare in maniera semplice i punti essenziali a beneficio dei genitori?

Un’alimentazione equilibrata e salutare si ottiene garantendo che nella dieta del bambino siano presenti non solo tutti i nutrienti necessari per l’adeguatezza nutrizionale (proteine, carboidrati, vitamine e minerali), ma anche quelli protettivi (fibre e fitocomposti), mentre a contrario i nutrienti e le sostanze potenzialmente dannose vanno limitate (zuccheri, sale, grassi saturi). Nel caso dell’alimentazione del bambino, vanno naturalmente rispettate le sue esigenze, che sono differenti da quelle dell’adulto. La componente della dieta più importante per il piccolo è l’energia, che è un’arma a doppio taglio: se insufficiente non cresce, se eccessiva svilupperà problemi di sovrappeso. È quindi importante che l’energia derivi da cibi nutrizionalmente densi, in modo da non rischiare di eccedere con l’energia tanto preziosa ma che deve contestualmente fornire i nutrienti, cosa che non avviene con i cibi spazzatura.

I principi base: cosa non far mai mancare nella dieta, a cosa prestare attenzione?

I principi generali sono quelli di assumere tuti i giorni una ampia varietà di cibi vegetali consumati in forma non trasformata, in quantità necessaria per rispondere alle richieste caloriche. Ci sono tuttavia delle eccezioni: quando lo stomaco troppo piccolo del bambino limita la quantità di cibo assunto: nei primi due anni di vita è infatti raccomandato di allontanare dai cibi vegetali la fibra e di non limitare per contro i grassi. Questo si ottiene consumando tutti i gruppi vegetali indicati nel PiattoVeg (cereali, cibi proteici vegetali, verdura, frutta, frutta secca e grassi), e ponendo attenzione alle fonti di omega-3, di calcio e vitamina D e di vitamina B12.

Come organizzare lo svezzamento dei neonati?

Lo svezzamento va iniziato quando mamma e bambini sono pronti, e non prima di 6 mesi. Fino ad allora l’unico alimento da dare al piccolo (soprattutto se neonato) è il latte materno (o in sua assenza il latte formulato). Lo svezzamento va iniziato inserendo nella dieta del bambino un nuovo cibo alla volta, che affianca e alla fine sostituisce una poppata: si inizia di solito con farine di cereali senza glutine, preparate in brodo di verdura o latte materno, poi si aggiungono dei legumi passati, della frutta secca macinata e dell’olio (di lino e di oliva). Arrivati a una pappa completa, si può iniziare a variare i vari cibi, sempre uno nuovo ogni tre giorni, e iniziare ad affiancare o sostituire la seconda poppata.

Come comportarsi se il bambino rifiuta le verdure? Qualche consiglio dettato dalla sua esperienza?

È molto difficile che questo avvenga se il figlio viene abituato da subito a mangiare le verdure e vede i genitori fare lo stesso. Se dovesse accadere, il genitore deve dare l’esempio mettendosi nel piatto la verdura della opportuna consistenza e lasciando che il piccino le “rubi” dal suo piatto. Questo ovviamente si fa con i bambini piccoli: quando crescono, se hanno sempre mangiato verdura il problema non si pone.

Come incoraggiare il prosieguo di una dieta vegetariana anche quando verrà il confronto con i compagni di classe o amici che fanno diversamente?

Sempre con l’esempio e la tolleranza: il bambino vorrà sicuramente provare i piatti degli amici, ma se a lui è stato spiegato perché la famiglia ha scelto di nutrirsi senza cibi animali, sicuramente non sarà qualcosa di frequente: in ogni caso non va mai colpevolizzato per questo.

Voi cosa ne pensate?