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OTTOCENTO: COME SI MANGIAVA?
27 Giugno 2016
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OTTOCENTO: COME SI MANGIAVA?

Nell’Ottocento - almeno per le classi borghesi – si afferma la diffusione delle cosiddette buone maniere a tavola: le forchette, il piatto piano (al posto della fetta di pane o del tagliere di legno) e altre posate e bicchieri individuali diventano una consuetudine e mangiare con le mani dal proprio piatto (e soprattutto dai piatti comuni) diventa un divieto (con evidenti vantaggi igienici).

Nello specifico, proviamo a vedere cosa si mangiava, quanto tempo si stava a tavola, quante volte ci si riuniva intorno alla tavola?

I pasti, che fino ad allora erano tre nell’arco della giornata, diventarono quattro o addirittura cinque, nei casi di cittadini ricchi. Anche gli orari mutarono e diventarono simili a quelli moderni. I ceti maggiormente abbienti erano soliti consumare  cinque pasti:

Prima colazione: tra le 7.00 e le 9.00

Pranzo: tra le 12.00 e le 14.00, non più uno spuntino a base di piatti freddi, ma un vero e proprio pasto. Cena: verso le 20,30

Spuntino leggero: all’1.00 di notte, fatto da chi frequentava gli spettacoli o i locali.

I pasti che si consumavano nelle famiglie più ricche erano abbondanti, molto variegati e decisamente lunghi da sostenere: 5 ore per un pranzo oppure una cena erano la normalità.

Se consultate questo menù tipico dell’epoca, capirete perché:

Entrate: Minestra d’orzo alla Scozzese, Dentice alla Bordolese, Noce di vitello alla gastronomica

Antipasti: Prosciutto di York in gelatina, Punck al Kirch

Primi Piatti: Galline alle punte di asparagi, Quaglie alla Richelieu, Aspic alla Dominicana Legumi, Fagiolini farciti, Carciofi alla Bariguole

Dolci: Bavarese alla Fiorentina, Svedese di albicocche all’orientale, Cussy alla portoghese Gelati e frutta