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PIZZA: UNA STORIA TUTTA ITALIANA!
18 Gennaio 2016
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PIZZA: UNA STORIA TUTTA ITALIANA!

La prima volta il termine “pizza” venne usato all’inizio del 1700, a Napoli, per indicare una tipologia di pane schiacciato: probabilmente si trattò di una storpiatura del termine, già esistente, “pitta”.

Qualche anno più tardi si trovano le prime testimonianze della pizza alla Marinara, con pomodoro, aglio, origano e olio.

Nel 1835 lo scrittore Alexandre Dumas, in viaggio a Napoli, annota che i napoletani erano soliti mangiare pizza condita in diversi modi, in relazione a ciò che si possono permettere di acquistare. La pizza diventa in questo momento una sorta di termometro del “benessere”: più è condita, più chi la mangia è benestante.

I puristi, come quelli che frequentano la famosa pizzeria “Da Michele” in Via Sersale e fondata nel 1870, sostengono che esistono solo due vere pizze: la “Marinara” e la “Margherita”, che hanno tutti gli ingredienti migliori, senza essere appesantite da altro. La Marinara è la più antica e non veniva chiamata così, come molti credono, perché contiene pesce, ma perché era il cibo che i pescatori mangiavano quando tornavano a casa dalle lunghe giornate di pesca nella Baia di Napoli. La Margherita è invece attribuita al panettiere Raffaele Esposito, che lavorava alla pizzeria "Pietro... e basta" che fu fondata nel 1880 e ancora oggi è attiva con il nome di "Pizzeria Brandi". Nel 1889 Raffaele Esposito, per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia, creò appunto una pizza con pomodori, mozzarella e basilico, per rappresentare i colori della bandiera.

Nel secondo dopoguerra inizia la fase più importante di espansione della pizza. In questo periodo storico molti meridionali iniziano a trasferirsi a nord alla ricerca di lavoro: con essi arriva la pizza nei grandi distretti industriali, come Torino e Milano. Dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine della guerra fredda, la pizza raggiunge paesi come la Germania, il Giappone, Medio Oriente, i paesi dell’Est e la Cina.